LEZIONI DI BATTERIA A FIRENZE  - Per studiare la batteria con Daniele Trambusti:   lezioni.di.batteria@danieletrambusti.it

LA STORIA della batteria

La cassa

La  Grancassa vede le sue origini, probabilmente in Turchia nel '600 ( vedi il “Davul”) e da lì, arrivata in Europa si è integrata nelle orchestre a nelle bande militari, dove, suonata con una mazza funge da supporto ritmico sulle basse frequenze  e proprio per sua posizione nello spettro sonoro è diventata un elemento insostituibile anche della batteria. Le sue dimensioni, rispetto alla originale "sorella" per banda, sono variate e si è progressivamente diminuito il diametro ed aumentata la profondità del fusto. Ma la differenza sostanziale sta nell'uso del pedale, quest’ ultimo dalla necessità di raggruppare sotto un unico esecutore diverse percussioni, per cui la grancassa, poggiata in terra veniva suonata da un battente fissato in qualche modo alla scarpa del batterista permettendogli solo di poter eseguire i quarti, una pedata dopo l’altra (da cui il nome “Kick Drum” letteralmente tamburo a pedata). Poi apparirono i primi rudimentali pedali di legno dotati ed infine viene introdotto il moderno sistema a bilanciere con il fulcro più in alto di 10/15 cm. e il battente che così accorciato rendeva possibile anche l’esecuzione di figurazioni ritmicamente più complesse, svincolando la cassa dalla sua originale e restrittiva funzione del marcamento dei quarti, evoluzione dettata anche dall’entrata del contrabbasso nei complessi jazz, che con la sua maggiore agilità rispetto al basso tuba, aumentò la complessità del contrappunto, svincolando l’ accompagnamento dalla tipica cadenza delle origini. Altre innovazioni sopraggiunte in seguito permisero il fissaggio su di essa, tramite un asta, di un piatto musicale suonato con la bacchetta e con degli appositi meccanismi si giunse alla possibilità di fissarvi anche uno o più tamburi, che precedentemente venivano tenuti lateralmente alla cassa su dei supporti a terra. Con l'invenzione delle membrane sintetiche e l’adozione dell'accordatura separata tra quella superiore e quella battente, si ottenne anche un ulteriore affinamento timbrico, con diverse accordature ed estensioni.

Una Cassa da Parata del 1869

Fonte: Nat. Music Museum  S. Dakota

Le decorazioni fatte a mano

Da un catalogo Rogers del ’38: sistemi di illuminazione interni e varie pelli decorate

Fonte: The Drum Archive

Gran cassa da orchestra

Daniele Trambusti

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